INTER-AZIONI di Stefano La Rocca

26.09.2022

INTERAZIONI scende in strada, per la prima volta, irrompendo negli intervalli della quotidianità dei passanti per stimolarne il potenziale creativo e contribuire a diffondere un messaggio di pace en plaine aire. Questo progetto artistico, a metà tra un laboratorio creativo e un esperimento sociale, si presenta come un viaggio di due giorni, 23 e 24 settembre, nel quale l'artista attraversa il cuore di Roma soffermandosi in quattro luoghi iconici della sua città natale: Colosseo, Circo Massimo, Piazza del Popolo e Villa Borghese.

Nell'intento di aprire un dialogo simbolico con un pubblico diversificato si definisce l'inevitabile evoluzione di questo programma artistico che per definizione va alla ricerca di un arricchimento spirituale. A partire dal successo riscosso in Costa Rica e Spagna, l'artista internazionale, Stefano La Rocca ha trovato nella JAM-PAINTING o COMP-ART, un momento di espressione creativa unico e appagante in grado di generare una forte connessione tra i partecipanti.

<<Cari amici,

mi sembra che le parole PARTECIPAZIONE e CONDIVISIONE siano le parole chiave per

la RI-EVOLUZIONE e la RINASCITA della coscienza dell'umanità.

In tema di collaborazione-partecipazione-dialogo, questa INTER-AZIONE o JAM-PAINTING, che faccio da 6 anni, è una rappresentazione artistico-pittorica che si libera dallo stile, dal lavoro o dal percorso personale ed egocentrico per diventare viaggio, un dialogo volto a generare qualcosa di diverso che ci arricchisce e allo stesso tempo ci unisce. Questo processo ci insegna ad andare oltre l'egocentrismo per dare maggiore valore alle dinamiche collettive e alla collaborazione, e per vedere cosa ci unisce e cosa ci differenzia. L'unione, o meglio la sintesi della diversità caratteristica di ogni individuo, crea qualcosa di nuovo, di imprevedibile e di forte. Più di quanto una sola persona possa immaginare è ciò che molti possono. In un mondo in cui il cosiddetto liberalismo economico è ciò che produce la schiavitù economica e il progressivo impoverimento dei paesi più deboli, dobbiamo renderci conto che la natura ha insegnamenti più importanti e molto diversi. La forza genetica e culturale non sta solo nell'autonomia e nella competizione, ma anche nella cooperazione e nella certezza che tutto è connesso e che la collaborazione può creare maggior valore ed efficienza. È tempo che l'arte e la creatività escano dalle logiche del mercato e diffondano un messaggio utile, anche perché è un linguaggio internazionale che spesso arriva al cuore ed è più comprensibile di qualsiasi ragionamento intellettuale.

L'UOMO NASCE PER ESSERE LIBERO E FELICE!

TUTTI INSIEME POSSIAMO FARE DI PIÙ, FARE LA DIFFERENZA, CREARE QUALCOSA DI NUOVO, IMPARARE QUALCOSA DI NUOVO, CREARE VALORE E RICCHEZZA, IL VALORE AGGIUNTO DI ESSERE INSIEME PER LO STESSO OBIETTIVO COMUNE, IL VALORE DI ESSERE UNO E TANTI ALLO STESSO TEMPO.

La chiave per raggiungere la pace nel mondo e la felicità del genere umano è unire le forze e lavorare insieme, consapevoli di condividere un destino comune.

Stefano La Rocca>>

"La creatività: quel ponte fra l'io e l'universo. Creatività è sinonimo di libertà. Una libertà esigente e coraggiosa. È creativo chi non si ferma, chi non si arresta alla prigione di un arrivo. E va avanti, cerca, collega, osa, prova, impara. Essere creativi significa tener fede alla propria umanità, anzi ne è la prerogativa. Perché creatività, scrive Daisaku Ikeda, è forzare la pesante porta d'ingresso della vita stessa per far fluire il nuovo dall'interno. Creare etimologicamente significa "fare". Concretizzare il proprio pensiero, la propria visione, il proprio sogno. In un quadro, in un brano musicale, in una poesia, in un'invenzione. Ma anche nelle azioni apparentemente più semplici della vita quotidiana: trasformare un conflitto, risparmiare dei soldi, trovare la cura giusta, incoraggiare una persona, rendere l'esistenza più bella e felice.

Il potere dell'arte esemplifica questa ambizione umana, e solo umana, di perfezionare il mondo per dare alla realtà un contributo nuovo, migliore, esprimendo ciò che è ancora inespresso."

(Daisaku Ikeda, Buddismo e società n. 190)

"[Il mondo] è un interagire reciproco dove i quanti si attualizzano nell'atto stesso di interagire, rispetto a ciò con cui interagiscono. […] Il mondo è come un insieme di punti di vista in relazione gli uni con gli altri."

(Carlo Rovelli, L'ordine del tempo)

INTERVISTA ALL'ARTISTA:

D-Sei molto legato alla definizione di "creatività" di Daisaku Ikeda ma cosa significa per te questa parola?

R-La creatività è quel qualcosa di cui si ha estrema necessità. Diciamo anche che è la parte di più bella di me stesso, quella parte che mi aiuta a risolve i problemi, è qualcosa di cui abbiamo bisogno tutti

D-Invece, l'arte cos'è per te?

-L'arte è l'espressione di questa creatività. Si può fare arte in qualsiasi forma, anche nella vita quotidiana. L'arte è qualcosa che colpisce, qualcosa di innovativo che apporta valore all'umanità.

D-Sapresti condensare in una frase il senso della vita?

R-Questa è una domanda difficile! La vita è un insieme di esperienze, un crescere continuo attraverso situazioni difficili, per la maggior parte delle volte, con le quali si cresce di più. La vita è un continuo migliorarsi secondo me.

D-Quale significato attribuisci ai verbi "rinascere" e "ri-evolvere"?

R-Questi verbi racchiudono il senso della vita. Poiché la vita è un continuo evolvere bisogna ricordarsi di essere come l'acqua ma non quella di uno stagno che alla fine ristagna, diventa cattiva e torbida, noi dobbiamo essere come l'acqua di un fiume che è continuamente in movimento, in evoluzione.

D-Quindi il concetto di "evoluzione" è molto importante?

R-Il cambiamento è il motore della felicità, restando fermi si appiattiscono anche i nostri sogni. Bisogna lottare per continuamente rinnovarsi, ogni giorno.

D-Potremmo dire, allora, che la ricetta per una vita felice è evolvere ogni giorno a partire dall'arte?

R-L'artista più felice è quello che riesce a fare della sua vita un'opera d'arte, riuscendo a scovare la bellezza ovunque.

Testo critico 

Riproporre un progetto artistico, sotto una nuova luce è sempre un atto di coraggio. È questo il caso dell'artista internazionale Stefano La Rocca che a distanza di sei anni dal successo ottenuto in Costa Rica e Spagna, evolve verso un diverso approccio all'interazione e alla condivisione di emozioni veicolate dal desiderio creativo, cercando di tessere un fitto dialogo con il proprio pubblico di osservatori-aiutanti. Scendere a compromessi con la realtà degli artisti di strada significa, per l'autore, spogliarsi di tutti quei pensieri autoreferenziali che accrescono l'egocentrismo di chi fa arte con l'unico scopo del profitto. Uscendo fuori dai meccanismi dei sodalizi artistici e dall'intellettualismo della critica, Stefano La Rocca opera per portare un messaggio di pace e fratellanza nell'unico luogo dove sentirsi al sicuro: nella propria città natale, Roma. Incoraggiato dalla forza dei ricordi, il Nostro artista viaggiatore si ferma un istante e nella contemplazione delle magnifiche architetture immortali, condivide la propria creatività per sperimentare una nuova dimensione di sé stesso e del mondo.

Biografia

Stefano La Rocca nasce a Roma l'11/04/70. Dopo 15 anni come architetto (dedicato alle costruzioni bio-ecologiche e/o sugli alberi-www.lacasasullalbero.it) e 5 come skipper, lascia l'Italia per realizzare i sogni del viaggio e della pittura. Da più di 10 anni si dedica alla pittura e all'organizzazione di eventi legati all'arte, musica e cultura. Ha partecipato a numerosi concorsi e mostre in Italia, in Spagna (nelle Isole Canarie), in Messico, in Guatemala e in Colombia, dove ha un lavoro esposto nella casa-museo d'arte e cultura "La Presentacion" a Cartagena. In viaggio ha eseguito murales in Messico e in Guatemala. Il lavoro dell'artista è quasi sempre configurato come esperimenti di studio e ricerca di nuovo linguaggio e di stili diversi e risulta di conseguenza essere molto differenziato ed in continuo cambiamento, cosicché da spaziare dal bianco e nero al colore, dal puramente descrittivo all'astratto, arrivando alcune volte ad usare resina, plastica, sabbia, colla acrilica, e, supporti di differenti materiali oltre la classica tela, come legno, vinile e cartone. Il primo periodo, caratterizzato da sagome e prospettive in acrilico bianco e nero, è configurato come una ricerca del punto di vista dell'osservatore, nel senso di forzare lo spettatore ad immaginare protagonisti e prospettive soggettive. Come abbaiati dal sole, come costretti a socchiudere gli occhi, nel contrasto luce-ombra siamo costretti a ridefinire e rielaborare l'immagine soggettivamente: è per questo che la prima expo di questa ricerca sarà chiamata INDEFINITO e culminerà con un lavoro che quasi sempre induce a creare un nuovo proprio punto di vista e spesso a confrontarlo con la diversità di quello di altri. Un lavoro esteticamente molto influenzato da architettura, grafica e fumetto. Allo stesso tempo il lavoro ha un altro significato simbolico: le ombre sono lo specchio della realtà: l'altra parte nascosta che cambia a seconda della superficie dove è proiettata. Nel cammino verso la luce la nostra ombra, ossia quella parte di noi che consideriamo negativa, si fa sempre più grande, ma solo riconoscendola ed accettandola come bilanciamento, l'altra faccia della nostre parte positiva, si può crescere e migliorarsi. In fondo, solo chi vede l'altra parte di se più grande e nascosta vede la totalità. In seguito, inizia una ricerca del colore, dove è preponderante il tema del blu cangiante e riflettente dell'acqua del mare. L'acqua è blu perché riflette il colore del cielo, ma riflette anche i colori di qualsiasi altra cosa. Ed è la direttrice di orchestra di tutte le vibrazioni della terra. Ed è secondo Masari Emoto, Emilio Del Giudice e molti altri, ciò che ci unisce a livello terreno e cosmico. Molto più tardi sarà proseguito nell'esposizione collettiva organizzata dello stesso che sarà chiamata VOLVER-A-MAR, dove sono proposti workshop educativi e dibattiti contro l'inquinamento marino. Un terzo periodo si caratterizza per essere totalmente libera e si presenta con lavori in bianco e nero, grafite, acrilici, tempere, acquarelli, smalti, pittura per parete, olio, con spatola pennelli, mani e stracci, spaziando entro vari stili, e per questo un'altra esposizione importante si chiamerà ALLA DERIVA, e la seguente LA DIVERSITÀ E' RICCHEZZA. L'ultimo periodo racconta di una ricerca ancora più libera, una sottile tendenza all'astratto o un misto tra l'astratto e il

descrittivo, che pero in fondo riprende e si connette alla direzione iniziale, anche con differenti risultati: ossia, è sempre l'osservatore-spettatore il protagonista, che deve dare la sua personale interpretazione dell'immagine, ed è sempre meraviglioso ed interessante quando racconta e rivela ciò che vede, impressioni e spesso anche storie differenti. Cosi come venendo da esperienze differenti, quello che viviamo è puramente soggettivo, quello che vedremo sarà il riflesso di noi stessi, ognuno con la sua esperienza personale che ci differenzia ed allo stesso tempo ci insegna il valore dell'empatia. Da ricordare, infine, i molti esperimenti (almeno una decina) cominciati nel 2017 a Las Palmas ne La Fabrica (scuola di musica e luogo di eventi musicali durante una Jam-Session, 23/02/17) di JAM-PAINTING, di collaborazioni con altri artisti o di improvvisazioni con gente nella strada, come l'evento SLOW DOWN in Costa Rica, o COMP-ARTE in Spagna, volti alla ricerca dell'armonia della totalità di un gruppo di persone nello stesso supporto ed alla partecipazione, che hanno apportato diversità e ricchezza all'opera dell'artista stesso. L'ultimo evento-performance risale a pochi mesi fa ed è stato organizzato ad Ibiza durante e dopo una lezione di percussioni con ritmi africani.

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